I bottoni dei Corpi di Artiglieria della Grande Armata – G. Centanni
7 Giugno 2018A casa di amici … Antonio Leveque
11 Luglio 2018Il glorioso 102 ° Reggimento di fanteria della linea fu creato durante la Monarchia insieme agli altri tre reggimenti 103°, 104° e 105° conformemente alla legge 28 agosto 1791, ma la sua costituzione venne ultimata effettivamente solo il 24 gennaio 1792 con un organico di 2 battaglioni da 9 compagnie ciascuno di cui una di granatieri. Il 1° battaglione era costituito per lo più da elementi della Guardia Nazionale di Parigi, mentre il 2° battaglione venne alimentato dalle leve provenienti da l’ Haut-Rhin. Dopo un intenso periodo di addestramento il 20 settembre 1792, il reggimento ebbe il suo battesimo del fuoco vedendo impegnato il 1 ° battaglione alla battaglia di Valmy dove si coprì di gloria caricando il nemico alla baionetta.
Il 2 ° battaglione invece venne assegnato all’esercito del Reno e prese parte alle battaglie di Magonza, Strasburgo e Landau.
Durante la Prima Repubblica a partire dal 1793 in seguito alla riorganizzazione dell’esercito il reggimento assunse la denominazione di 102^ Demi-Brigade (mezza brigata). Il suo organico venne incrementato fino al 1795 dal 2° battaglione della 51^ Demi-Brigade e dal 3° e 6° battaglione dei volontari del Var.
Assegnata all’esercito d’Italia, conquistò nel 1794, Oneville contribuì positivamente alla conquista di Ormea e prese parte nel 1795 alla battaglia di Loano.
Il 10 aprile 1796 il decreto del Consiglio del 18 nevoso Anno IV disponeva la revisione completa di tutti i reggimenti da fondere ed amalgamare in 100 demi-brigate di fanteria di linea e 30 demi-brigate di fanteria leggera. La 102^ demi-brigata, venne rinominata con il numero 69.
Ma già il 1° marzo 1796 venne ricostituita la nuova 102^ mezza-brigata alimentata dai ranghi della vecchia 59^ demi-bridata, dal 1° battaglione della 30^ demi-brigade, dal 4 ° battaglione dei volontari di Parigi e dal 7° battaglione dei volontari della Rhône-et-Loire e poi ancora dal 1° e 2° battaglione della 177^ Demi-Brigade , dal 1° battaglione della 99^ denominato reggimento di fanteria Deux-Ponts, dal 1° Volunteer Battalion Upper Rhine e dal 3° Battalion Volunteers Bas-Rhin.
Nel 1796 il reggimento venne assegnato all’Esercito di Sambre e Mosa e prese parte alla campagna tedesca partecipando alla traversata del Reno a Neuwied, alla battaglia di Siegburg, all’assedio di Ehrenbreitstein Cassel, e alle seguenti battaglie di Limburgo, Altenkirchen e Kreuznach.
Nel 1799, assegnata all’esercito del Danubio, prese parte alla campagna svizzera e partecipò alla prima battaglia di Zurigo. Dopo aver preso una posizione a Dietikon, dove attraversò la Limmat, si diresse verso Regensdorf e si stabilì sulle alture sopra Zurigo. Il 25 Giugno bloccando la strada a Winterthur sostenne insieme alla 10^ e alla 37^ demi-brigade una lotta tenace contro le forze russe dalle 10 del mattino fino a notte inoltrata.
L’anno 1800 la vide assegnata all’Esercito del Reno e poi all’Esercito d’Italia prendendo parte agli scontri di Solferino, Cavriana e Monzambano.
Con la nascita dell’Impero, Napoleone iniziò la riorganizzazione dello Stato e delle Leggi di Francia ed anche l’esercito subì una nuova riforma militare e nel 1803 tutte le unità denominate Demi-Brigade presero il nome di Reggimenti della Fanteria di Linea, ivi compreso il 102°. Dal 1803 al 1815 il Reggimento fu comandato dai Colonnelli:
Jarlas nel 1803,
Cattaneo nel 1805,
Espert nel 1806,
Maréchal nel 1812,
Susbielle nel 1815.
Nel 1805 questa unità venne incorporata nell’Armata d’Italia, prendendo parte al passaggio dell’Adige, alla Battaglia di Caldiero e ai combattimenti di Gradisca. Dal 1806 al 1808 fu assegnata all’esercito di Napoli, dove si distinse negli scontri di Rocca-Gloriosa, Capestrenno, Terriolo e Brancaleone, prendendo parte anche all’assedio di Fiume-Freddo e all’invasione di Capri.
Ancora nel 1809 rientrò nei ranghi dell’Armata d’Italia, dove partecipò alle Battaglie di Sacile, di Soave e di Malborghetto, e poi ancora alla Battaglia di Raab e alla grande battaglia di Wagram.
Dal 1810 al 1814 il Reggimento fu inviato in Spagna (1 ° e 2 ° battaglione). Dal 1813 al 1814, il 3 ° ed il 6 ° battaglione rimasero in Italia combattendo contro gli austriaci a Tarvis, Villach e Bassano, mentre il 4 ° battaglione seguì la Grande Armata in Germania prendendo parte alle battaglie di Butzen e Lipsia. Nel 1815, questo Reggimento fece parte del corpo di osservazione del Giura distinguendosi negli scontri di Dannemarie, Valdieu e Belfort. Una gloriosa storia nella quale sono menzionate solo le battaglie più famose.
Il 16 luglio 1815 il reggimento venne congedato come l’intero esercito napoleonico dalla Seconda Restaurazione. I reduci che accettarono la ferma vennero versati nella 38^ legione dipartimentale che prese il nome di Legione di Landes.
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Anche uniformi e bandiere nei vari processi di riforma subirono delle variazioni e qui di seguito si riportano alcuni esempi a partire dalle uniformi e drappo del periodo repubblicano
per poi continuare con uniformi e drappi durante l’Impero.
Si noti la curiosa forcina che detiene il granatiere nell’ultima foto, che a prima vista potrebbe sembrare una rappresentazione scenica ma il suo utilizzo è stato invece testimoniato da più fonti contemporanee, tra cui il Duca di Feltro (che lo attribuiva erroneamente ai Granatieri di Dauphin) e soprattutto il Ministro della Guerra che ben specificava l’utilizzo nel 102°, come si può leggere nel breve stralcio dell’articolo tratto da J. Margerand – Armement et Equipement de l’Infanteria Francaise du XVI° au XX° siécle.
Anche i copricapi subirono variazioni e modifiche. Infatti dapprima era stato adottato il bicorno di panno nero per i fucilieri e volteggiatori ed il berrettone di pelo d’orso (bonnet d’ourson) per i granatieri e zappatori. Con la prima riforma del 1806 la fanteria ricevette la prima versione degli Shakos con placca in ottone contenente l’Aquila Imperiale che poggia sulle folgori luccicanti di Giove, con al petto la grande N ed in basso il numero reggimentale, montata sui copricapi a decorrere dalla primavera del 1810).
Qui la si può vedere montata su uno shako.
Ma Napoleone era sempre alla ricerca di miglioramenti che potessero dare lustro al suo esercito e ben presto venne adottata una nuova placca a losanga di più facile lettura che riportava il solo numero del Reggimento mentre il berrettone venne mantenuto ma aumentato nelle dimensioni.
In merito alla placca applicata sul berrettone esiste una antica pubblicazione del disegno su una rivista de “La Giberne” del 1903 riportato poi sul supplemento del “Carnet de la Sabretache” n° 26 del 1975. E per concessione di un carissimo amico collezionista che ne ha un rarissimo esemplare ecco la foto della placca.
Ma la vita della uniformi napoleoniche fu molto travagliata ed un nuovo decreto del 1812 introdusse una nuova importante riforma, ideata dal Colonnello Etienne-Alexandre Bardin Comandante del Reggimento dei Pupilli della Guardia Imperiale il quale già dal 1811 era stato incaricato di formare una commissione di studio per migliorare la portabilità e l’utilizzo delle uniformi. Anche le placche degli Shako subirono una nuova modifica e l’Aquila Imperiale che prima era contenuta all’interno della losanga, ora era stata ingrandita e posta al di sopra del numerale del Reggimento.
L’esemplare precedente è una placca da Ufficiale a fusione unica, mentre qui di seguito potete vedere un altro esemplare, molto raro, con i numeri applicati in rilievo, sotto ai quali si possono intravedere altri fori che probabilmente alloggiavano una precedente numerazione, e ciò era molto probabile posto che gli Ufficiali spesso venivano spostati da un Reggimento ad un altro secondo il bisogno oppure in seguito ad una promozione.
Recentemente è stata venduta da un noto venditore di cimeli napoleonici anche una particolarissima placca da giberna dei Cacciatori del 102° Reggimento, probabilmente risalente al primo periodo dell’Impero.
Anche i bottoni subirono numerose variazioni a partire dalle prime versioni con numero centrale e nel contorno la leggenda REPUBLIQUE FRANCAISE o solo R.F., sostituite poi dalla leggenda DEMI-BRIGADE delle quali non si dispone al momento di immagini, fino ad arrivare alla versione imperiale che riportava solo il numero del Reggimento contenuto all’interno di un anello terminante con due fleuron. Qui di seguito la versione da truppa in lega di bronzo a fusione unica, che era in tre misure, 11/12 mm per il gilet, 16/17 mm per i polsini e tasche e 22/23 mm per la giacca e la versione da Ufficiale con lamierino dorato e fondello in legno o lega con medesime misure.
Per gentile concessione di un amico russo posso mostrare dei sigilli reggimentali ad inchiostro rosso della 102^ Demi-Brigade e del 102° reggimento di fanteria di linea.
Concludo con un dipinto su avorio di altissima qualità conservato in un lussuoso astuccio in marocchino rosso con una miniatura di un chirurgo del 102° Rgt di linea
un piccolo calamio da campo o da viaggio personalizzato con un astuccio in cuoio nero
e due importanti documenti:
– uno spettacolare documento originale risalente al 15 febbraio 1809, epoca in cui il Reggimento si trovava nei ranghi dell’Armata d’Italia. Gli Ufficiali e Sottufficiali della compagnia richiedono al Consiglio di Amministrazione del Reggimento la valutazione della posizione del Soldato Nicolas Cazeaux del 102° di Linea, 4° Battaglione, 1^ Compagnia, il quale è stato ferito, con tre colpi di sciabola, da due o tre banditi nei pressi di Forlì mentre svolgeva il suo compito di guardia al magazzino delle polveri da sparo. Le ferite riportate nell’aggressione del 10 gennaio 1809 non gli consentono più di prestare servizio attivo. Molteplici firme, tra le quali un Tenente e due Capitani del Reggimento.
– un congedo di riforma per il granatiere Adrè Aury del 1° battaglione, 1^ compagnia della 102^ Demi-Brigade rilasciato a Bergamo il giorno ventesimo del mese fruttidoro dell’anno ottavo della Repubblica Francese (7 settembre 1800).
Uno speciale ringraziamento all’amico Sergueï per le foto che mi ha fatto pervenire e che sono parte di questo articolo.