Battlestar Galactica – Paolo Martinelli
24 Maggio 2008Trafalgar 1805 – Rocco Larocca
9 Giugno 20081. Sviluppo
Alla metà degli anni ’30 la US Navy si interessò agli idrovolanti quadrimotori nel ruolo di pattugliatori marittimi. Secondo la forza armata questa tipologia di idrovolanti garantiva una maggiore affidabilità rispetto ai velivoli bimotori ed inoltre permetteva di trasportare un carico bellico maggiore o di avere un raggio di azione più ampio.
Tre mesi dopo il volo del primo Consolidated Model 28, che diverrà uno degli idrovolanti più famosi di tutti i tempi come PBY Catalina, avvenuto nel marzo del 1935 la Marina emanò una specifica volta alla ricerca del suo successore. Risultarono vincenti i progetti presentati dalla Sikorsky e dalla Consolidated. Fu autorizzata la costruzione di un prototipo per ciascun modello. La Sikorsky realizzò il suo XPBS-1 che era un derivato del suo progetto VS-44 mentre la Consolidated presentò il suo XPB2Y-1 o model 29. Questo velivolo era stato progettato sotto la direzione di Isaac M. ”Mac” Laddon. Il Model 29 riprendeva alcuni concetti dal model 28 quali l’ala ad elevato allungamento e gli stabilizzatori galleggianti ripiegabili. Il resto del velivolo era però di nuova progettazione e si basava su una fusoliera semi-monoscocca caratterizzata da una superficie planante a doppio gradino. L’ala era alta con alettoni sulle parti esterne e flaps su quelle interne. Le superfici di coda erano composte da un timone verticale e da superfici orizzontali poste a circa un quarto della sua altezza. L’armamento difensivo ipotizzato sarebbe dovuto essere composto da due torrette, anteriore e caudale, armate con una mitragliatrice da 12,7 mm e altre tre postazioni, una ventrale e due laterali, dotate di una mitragliatrice da 7,7 mm. Il carico bellico sarebbe stato trasportato in otto vani realizzati nelle ali per un massimo di 5.443 kg. Come motori sarebbero stati utilizzati gli stellari Pratt & Whitney R-1830-72 Twin Wasp fa 1.050 hp al decollo. Il peso massimo, sempre al dedcollo, ipotizzato era di 22.568 kg.
L’XPB2Y-1 effettuò il primo volo nel dicembre del 1937 ma subito si evidenziò un problema di scarsa stabilità direzionale. Venne quindi progettato un nuovo timone verticale che sostituì le superfici di coda orizzontali con derive verticali di forma ellittica poste alla estremità. Anche questa soluzione però non risolse il problema e pertanto i piani di coda vennero nuovamente modificati. Ora le superfici orizzontali avevano un visibile angolo di diedro mentre le superfici verticali divennero di forma circolare. Il prototipo così modificato volò di nuovo nel luglio del 1938 ma fu sottoposto ad ulteriori modifiche che ne ritardarono la consegna all’US Navy fino all’agosto successivo. In seguito questo prototipo divenne la ”nave ammiraglia” della US Navy Aircraft Scouting Force.
In quel periodo la Consolidated era impegnata nella produzione del Catalina per cui il contratto per la produzione del nuovo aereo venne siglato solo nel marzo del 1939. Il primo velivolo di produzione, il PB2Y-2 che venne ordinato in sei esemplari, era dotato di motori Pratt & Whitney R-1830-78 da 1.200 hp al decollo. I motori erano sovralimentati con un compressore meccanico a due stadi e montavano eliche quadripala per i propulsori interni e triplala sulle unità esterne. Tra le altre modifiche apportate si annoveravano nuovamente le superfici verticale della coda che erano ora derivate da quelle del model 32, il B-24 Liberator, mentre la fusoliera venne resa più profonda per migliorare le caratteristiche in acqua del velivolo. L’armamento difensivo era composto da sei mitragliatrici da 12,7 mm delle quali una montata in una torretta realizzata sul muso del velivolo le altre cinque in postazioni ventrale, dorsale, caudale e in due postazioni realizzate sui fianchi della fusoliera. Le modifiche apportate comportarono un aumento del peso a vuoto del PB2Y che raggiunse i 15.565 kg con un peso massimo al decollo di 27.416 kg. Nonostante questo incremento però la versione -2 del PB2Y si dimostrò quella più veloce con 410 km/h a 5.790 m e 360 km/h a livello del mare. Il primo volo di questo aereo avvenne nel novembre del 1940 e le prime consegne furono effettuate pochi giorni dopo la fine dell’anno. La prima unità ad utilizzare il nuovo aeroplano fu lo Squadron VP-13. In totale saranno consegnati a questa unità 5 PB2Y-2 che furono tutti utilizzati per prove e sperimentazioni. Questa versione era però già obsoleta per gli standard della seconda guerra mondiale in quanto mancava della corazzatura per l’equipaggio e dei serbatoi autostagnanti.
La successiva versione fu la PB2Y-3 che venne ordinato nel novembre del 1940. I sei PB2Y-2 che furono consegnati nel dicembre del 1941 erano stati completati come prototipi XPB2Y-3. La nuova versione era dotata di motori R-1830-88, armamento difensivo composto da otto mitragliatrici da 12,7 mm distribuite in coppie nelle torrette anteriore, dorsale e caudale. Erano stati aggiunti 907 kg di piastre corazzate e serbatoi principali da 3.028 litri autostagnanti. La produzione fu di 200 esemplari trentadue dei quali come PB2Y-3B, cioè la versione affitti e prestiti del velivolo. Questi aerei dovevano essere consegnati al Coastal Command della RAF. Alla fine la RAF ricevette solo 10 esemplari che designò Coronado GR Mk.I. Inoltre i velivoli non furono mai utilizzati come ricognitori ma, trasferiti al Trasport Command, furono impiegati nel trasporto tra la Gran Bretagna e Montreal in Canada fino al settembre del 1945. Successivamente trasferiti a Bermuda rimarranno fino al marzo del 1946. Anche la US Navy non impiegò il PB2Y-3 come ricognitore in quanto le sue prestazioni erano inferiori a quelle dei velivoli basati a terra ed in particolare del PB4Y-1 cioè la versione da ricognizione del bombardiere B-24 costruito dalla stessa Consolidated.
Con la designazione di PB2Y-3R si indicavano 21 PB2Y-3 trasformati in trasporto per il Naval Air Transport Service dalla Rohr Aircraft oltre ai 10 esemplari costruiti direttamente come trasporto. Inizialmente questi ultimi avrebbero dovuto essere designati JRY-1 Coronado ma in seguito si optò per la designazione dei velivoli trasformati. Le modifiche apportate furono l’eliminazione delle torrette sostituite da carenature e l’adozione di motori R-1830-92 ottimizzati per il volo a bassa quota con compressore a singolo stadio. l’equipaggio era ora di composto da cinque persone. Venne anche realizzato un grande portello laterale che permetteva di facilitare le operazioni di carico. Il PB2Y-3R poteva trasportare 44 passeggeri o un carico utile di 7.256 kg.
La designazione di PB2Y-4 doveva indicare una nuova versione e venne in realtà assegnata all’unico esemplare, XPB2Y-4, dotato di motori Wright R-2600 Double Cyclone da 1.600 hp. Nonostante l’incremento di prestazioni ottenuto la produzione di questa versione non venne mai seriamente considerata.
Il PB2Y-5 era una versione migliorata del PB2Y-3. La maggiore differenza era data dall’aumento della capacità di carburante che ora era di 11.458 litri. Il velivolo era inoltre predisposto per l’utilizzo dei razzi JATO per il decollo assistito ed era dotato di una nuova torretta anteriore e dorsale. I razzi venivano posizionati sui fianchi della fusoliera. Il nuovo velivolo aveva ora un raggio di azione con un carico di 3.629 kg di 1.424 miglia nautiche (2.639 km).
La versione PB2Y-5H era la versione specializzata per l’evacuazione dei feriti del PB2Y-2R. Poteva ospitare fino a 25 lettighe. Il primo impiego avvenne durante i combattimenti di Iwo Jima nel febbraio-marzo 1945 con il trasporto dei feriti più gravi verso gli ospedali delle isole Filippine.
Il PB2Y-5R era la versione da trasporto del PB2Y-5 e vennero prodotti dalla Rohr. Il velivolo subì le stesse modifiche apportate al PB2Y-3 per trasformarlo nel PB2Y-3R. Il velivolo venne utilizzato nel trasporto tra le Filippine e il Pacifico. Alla fine del 1945 tutti i PB2Y erano stati ritirati dal servizio di prima linea.
Bibliografia:AA.VV.,1995, CD-ROM: From Midway to Hiroshima, Maris Multimedia, Discovery Communication Inc.
Gunston, B., 1997, American Warplanes, Salamander Books Ltd: London
Gunston, B., 1990, The Illustrated Encyclopedia of Combat Aircraft of WWII, Tiger Books Inernational: London
Fonti fotografiche:
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