I Carabinieri in Eritrea -1883 – S. Briccarello
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20 Ottobre 2007In occasione del viaggio in Italia che doveva effettuare Napoleone per cingere la Corona Ferrea, simbolo del Regno d’Italia che sarebbe nato con l’incoronazione il 26 maggio 1805 nel duomo di Milano, ad alcuni giovani benestanti nacque l’idea di riunirsi, indossare un’uniforme e costituire un corpo per formare una Guardia d’Onore che accogliesse l’Imperatore.Al ministro della Guerra l’idea piacque ed ordinò al comandante della piazza di Milano (Gen.Severoli) di organizzare immediatamente un corpo composto da cavalleria e fanteria e per rendere più accattivante l’arruolamento, venne stabilito come titolo onorifico di dare a tutti gli appartenenti il grado di Capitano. Ma proprio mentre prendeva forma questo speciale corpo, nel frattempo altre regioni avevano seguito l’esempio di Milano, il 17 luglio 1805 il Ministro della Guerra inviava ai prefetti una circolare che dava disposizioni sullo scioglimento delle guardie d’Onore cittadine perché, con l’intenzione di attrarre e abituare alla vita militare la gioventù italiana, Napoleone cercò di formare la Guardia Reale Italiana in modo diverso da quella francese (formata da veterani e dai migliori elementi dell’esercito) decretando una coscrizione tra i migliori gentiluomini appartenenti all’aristocrazia ed alle famiglie più facoltose del regno d’Italia. Con questo intento firmò, il 26 giugno 1805 a Mantova un decreto per la formazione della Guardia Reale Italiana, la quale doveva essere composta da: un corpo di Guardie d’Onore, uno di Veliti, un reggimento di fanteria, formato da due battaglioni (uno di Granatieri ed uno di cacciatori), un reggimento di Dragoni e una compagnia d’Artiglieria leggera; a questi corpi verranno aggiunti: un reggimento di cacciatori, una compagnia di Gendarmeria (1807) ed una di Artiglieria a piedi (1811).
Un nuovo decreto, firmato il 16 agosto 1805 dal Vice-Re Eugenio de Beauharnais, modificava leggermente il precedente precisando che: ”il corpo delle Guardie d’Onore doveva essere formato da quattro compagnie: la prima denominata di Milano, agli ordini del Cap.Gaetano Battaglia, con coscrizioni nelle prefetture dei dipartimenti d’Olona, Agogna, Lario e Adda; la seconda denominata di Bologna, agli ordini del Cap. Ercolani Astorre, con coscrizioni nei dipartimenti del Reno, Crostoso, Panaro e Mincio; la terza denominata di Brescia, agli ordini del Cap. Martinengo Ettore, formata nei dipartimenti del Serio, Alto Po, Mella e Adige; la quarta detta di Romagna, agli ordini del Cap. Milzetti Francesco, formata nei dipartimenti del Basso Po e Rubiconde”. Una quinta compagnia, detta di Venezia, venne costituita il 2 agosto 1806, dopo l’annessione delle province venete al Regno d’Italia e posta sotto il comando del Cap. Widimann Rezzonico Lodovico.
L’organico era articolato in: 1 Cap. comandante, 1 tenente di primo rango, 2 tenenti di secondo rango, 1 Maresciallo d’alloggio capo, 4 Marescialli d’alloggio, 1 Brigadiere foriere, 8 Brigadieri (di cui 3 a piedi) 86 guardie (36 a piedi), 2 trombettieri, 1 tamburino e un maniscalco; a questi venne aggiunto un plotone di 27 Palafrenieri con un decreto datato 30 marzo 1807. Vennero ammessi al corpo i giovani d’età compresa fra i 18 e i 25 anni, di statura non inferiore ai 5 piedi e 1 pollice, per le guardie a piedi e 5 piedi e 2 pollici, per le guardie a cavallo.
Gli Ufficiali avevano i distintivi di un grado superiore rispetto alle loro funzioni in seno alla compagnia: il Capitano aveva il grado di Colonnello, il Tenente di secondo rango quello di primo. A comandare il corpo venne promosso il Cap. Gaetano Battaglia, della compagnia di Milano, con il grado di Colonnello Capo squadrone, inoltre la compagnia di Milano era l’unica ad annoverare nei propri quadri un Sottotenente. Tutti coloro che furono ammessi in questo corpo dovevano avere una rendita annua di 1.200 lire di Milano, in beni propri oppure versati dalla famiglia; questa cifra entrava nelle casse della compagnia ogni trimestre ed infine data alle guardie in ragione di 100 lire al mese. Alle guardie a cavallo venne dato un cavallo equipaggiato e le razioni per il mantenimento. Tanto gli uomini a piedi quanto quelli a cavallo ricevevano una sussistenza per abbigliamento e paga in ragione di 30 lire al mese; l’armamento e gli oggetti da caserma erano forniti dai magazzini reali. Alcuni articoli del decreto precisavano anche che: ”finché le compagnie non saranno completate dalla coscrizione, nessuno dei fratelli, figli, figliocci, nipoti oppure cugini scelti fra le trecento famiglie più facoltose dei dipartimenti, potrà farsi sostituire nell’arruolamento – le suddette compagnie presteranno servizio come scorta personale del Re oppure Vice-Re – dopo due anni di servizio avranno diritto al grado di Sottotenente negli altri corpo dell’Esercito”. In occasione dell’incoronazione di Napoleone a Re d’Italia, alle guardie appartenenti alle compagnie di Milano e di Bologna, venne concessa la facoltà di entrare a far parte del corpo dei Veliti Reali con il grado di Sottotenente.
Tutti gli appartenenti al corpo delle Guardie d’Onore vennero acquartierati nella caserma di San Simpliciano, che per l’occasione venne dotata di una cavallerizza e come comandante responsabile della caserma fu nominato il Cap. Battezat Luigi. Il 6 dicembre 1805 il Vice-Re riunì a Bologna i Veliti Reali, i nuclei della fanteria reale a piedi e le Guardie d’Onore dando forma alla prima Divisione operativa al comando del Gen. Fontanelli, sostituito dal Gen. Pino Domenico il 10 febbraio 1806, allorché il Fontanelli venne nominato Ministro della Guerra. Unitamente si formò una seconda Divisione agli ordini del Gen. Dombrowski; anche le 25.000 Guardie Nazionali riunite per l’occasione vennero suddivise nelle due Divisioni.
Il 1808 vide lo scioglimento delle Guardie d’Onore a piedi che vennero integrate nella cavalleria. Per la campagna del 1809 venne formata un’Armata di Riserva fra cui vi erano anche le Guardie d’Onore; la composizione di questo corpo d’Armata era la seguente: Comandante dell’Armata d’Italia era il Gen. di Brigata G.Lechi, ed ai suoi ordini erano la Brigata Fontanelli, comprendente i Veliti e le Guardie d’Onore e la Brigata Lechi formata dai Granatieri Cacciatori e i Dragoni della Guardia reale. Con questa formazione parteciparono con onore alla battaglia della Raab (14 giugno 1809) ed erano presenti anche alla battaglia di Wagram (5/6 luglio 1809 per difendere i territori conquistati durante la campagna del 1805. Per attestare i servigi resi con onore dalle Guardie nel corso di quella campagna, Napoleone nominò senatore il Cap. Colonnello Martinengo Colleoni Giovanni Ettore, della compagnia di Brescia. Nel 18180 il Cap. Battaglia e il Cap. Ercolani vennero nominati Conti del Regno d’Italia. Nel 1811 con le nuove nomine vennero ristabiliti lo Stato Maggiore, le compagnie furono aumentate di 4 ufficiali, 100 fra graduati e truppa e 27 palafrenieri. Tutte le cinque compagnie partirono per la campagna di Russia inquadrate nella Divisioni di cavalleria della Guardia Reale agli ordini del Vice-Re Eugenio. 17 ufficiali e 287 soldati di truppa attraversarono lo Niemen, 16 ufficiali e 182 guardie raggiunsero Mosca. Il Cap. Colonnello Battaglia venne ucciso a Smolenk il 13 agosto 1812. Per il valore ed il coraggio dimostrati in occasione di questa battaglia, la Guardia Reale ottenne l’onore di entrare per prima ed in alta uniforme a Mosca. Durante la ritirata i quattro comandanti le compagnie, il Tenente Aiutante maggiore, 12 tenenti (erano 15 in tutto), il Chirurgo Aiutante maggiore ed un numero imprecisato di guardie vennero dati per dispersi e solamente nel 1814, quando si decretò la pace alcuni di essi fecero ritorno in patria.
Nel 1813 le guardie superstiti alla campagna di Russia furono distribuite nei vari corpi dell’esercito con il grado di ufficiali e con i decreti dell’11 e 21 gennaio 1813 venne riformata una sola compagnia, quella di Romagna, al comando del Cap. Colonnello Re Giovanni, coadiuvato da 1 Chirurgo Maggiore (Ten. Mantovani Angelo), 1 Quartier-mastro tesoriere (Ten. Lampugnani Giovanni), 2 Tenenti di primo rango (Bonacossi Alessandro e Sommariva Carlo) e da 2 Tenenti di secondo rango (Prina Giuseppe e Dario Sigismondo), in tutto fra ufficiali e guardie contava una forza di 151 uomini.
Queste Guardie d’Onore vennero impiegate nel 1813, durante il blocco di Venezia e nel 1814 in alta Italia a difesa dei confini della patria. Il 30 maggio 1814 la Guardia Reale venne sciolta e con essa anche le Guardie d’Onore, soldati e ufficiali ebbero il congedo; tutti gli ufficiali poterono mantenere le loro decorazioni e se avessero voluto passare nell’esercito austriaco mantenere anche il grado, Sottufficiali e truppa ebbero la pensione che gli spettava. Nel corso degli anni che vanno dal 1805 (formazione) al 1814 (scioglimento), entrarono a par parte di questo corpo 895 gentiluomini dell’aristocrazia italiana, di questi ben 450 vennero nominati ufficiali nelle truppe di linea e 193 perdettero la vita. Queste cifre dimostrano che non furono solamente un corpo da parata, secondo le intenzioni iniziali, ma vennero impiegati anche in combattimento.