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31 Gennaio 2018La storia del 1° Reggimento di Fanteria di Linea del Regno Italico inizia ben prima della data ufficiale della sua nascita ma per meglio capire quanto accadde è doveroso un brevissimo richiamo ai fatti antecedenti.
Con l’appoggio dei simpatizzanti italiani della rivoluzione (localmente chiamati “giacobini”) il 10 aprile 1796 le truppe francesi invasero i territori austriaci dell’Italia del nord occupando il Ducato di Milano, quello di Mantova e quello di Modena e Reggio, nonché le Legazioni dello Stato Pontificio di Ferrara e Bologna. A seguito di quei fatti d’arme sorsero nella penisola, a partire dal 1797 nuovi Stati repubblicani autonomi sul modello francese. Nei territori del nord a seguito dei numerosi scontri e successive unificazioni, si formarono nello stesso anno la Repubblica Cispadana e la Repubblica Transpadana che il 29 giugno 1797, per volontà dello stesso Napoleone, si unirono nella Repubblica Cisalpina che comprendeva la Lombardia, l’Emilia e la Romagna ed aveva come capitale Milano. Nacque proprio in questo ambito la bandiera tricolore italiana che prendeva ad esempio il tricolore rivoluzionario francese adottando i colori verde bianco e rosso delle insegne dei volontari lombardi che si erano uniti all’esercito francese. La data del 29 giugno 1797 venne anche adottata come base per il calcolo dell’anzianità di servizio dei soldati della Repubblica Cisalpina, divenuta poi Repubblica Italiana e successivamente Regno Italico.
Il 28 gennaio 1799 venne costituita la 1^ Mezza Brigata Cisalpina con i ranghi delle appena nate 1^ e 3^ Mezza Brigata di Fanteria Cispadana il cui comando venne affidato al Generale Severoli.
Il 28 gennaio 1805 la 1ª Mezza Brigata di Fanteria Cisalpina viene trasformata nel 1° Reggimento di Fanteria di Linea Italiano.
Il 1° Rgt fronteggiò in Italia, sotto il comando del Generale Massena, gli Austriaci dell’Arciduca Carlo per poi essere inviato in Francia inquadrato nella divisione Teulié dislocata a Bordeaux. Nel 1806 la guida venne affidata al Comandante Fontana.
Dopo la pace di Presburgo il 1° Rgt venne inviato in Germania inquadrato nella divisione Teulié e nei primi giorni di febbraio del 1806 arrivò a Berlino. Durante tutto l’inverno partecipò a vari combattimenti sulla costa contro Inglesi e Svedesi a Cassel, Amburgo e Lubecca.
Nel febbraio 1807 venne inviato all’assedio di Colberg insieme ad altri reparti italiani e nell’aprile dello stesso anno fu distaccato a Stettino mentre dal 15 al 20 agosto partecipò all’assedio di Stralsunda.
Nei primi giorni di dicembre del 1807 le truppe italiane ripartirono per l’Italia suddivise in quattro colonne lungo l’itinerario Berlino-Lipsia-Innsbruk.
Il Reggimento giunse nel territorio del Regno alla fine di gennaio del 1808 ed il 28 febbraio fu accolto a Milano con archi di trionfo e folle plaudenti.
Il comando venne così affidato al Colonnello Zucchi, ed in subordine al Maggiore Arese.
Alla seconda campagna contro l’Austria il 1° Rgt vi partecipò inquadrato nella divisione Severoli. Dopo una iniziale sconfitta a Sacile il 16 aprile 1809 venne ripresa l’offensiva battendo gli austriaci sul Piave l’8 maggio 1809.
Il 14 giugno 1809 partecipò alla battaglia della Raab nella quale venne sconfitto l’Arciduca Giovanni e successivamente il rgt. fu inviato a presidiare la piazza di Presburgo.
Il 05 novembre 1810 venne decretata la costituzione di una Compagnia di Artiglieria Reggimentale.
Una volta ritornato in Lombardia il Rgt viene inviato a rinforzo della divisione Fontana in Spagna il cui comando era stato assegnato al Generale Payri. Vi rimarrà sino alla metà del 1813 con diversi Battaglioni e successivamente rimpatriato. Nella guerra di Spagna gli Italiani si distinsero per valore e generoso adempimento del dovere in una guerra resa ancora più difficile e gravosa per la guerriglia scatenata in tutto il paese. Le truppe italiane pagarono con gravi perdite la loro abnegazione, ma ebbero presso Spagnoli ed Inglesi fama di generosità e correttezza verso i prigionieri e la popolazione.
Alla fine del gennaio 1811 una fregata inglese catturò una nave sulla quale vi erano ufficiali e soldati italiani che ritornavano in Patria, nonché l’Aiutante del Generale Pino con i bagagli del Generale. Gli Inglesi rilasciarono la nave con quanti vi erano imbarcati, in riconoscimento del coraggio, dell’onore ed umanità sempre dimostra. Nel 1812 il comando del Reggimento venne assegnato al Colonnello Francesco Arese, ed in subordine il Maggiore Cirot che proveniva dal 3° Rgt. di Fanteria di Linea. I comandi dei 4 battaglioni vennero poi cosí suddivisi: 1° Batt. a Sercognani, 2° Batt. a Stanzani, 3° Batt. a Reynaud, 4° Batt. a Saccopetti.
Nel febbraio 1813 il rgt, inquadrato nella Divisione Peyri, venne assegnato ad un Corpo di osservazione sull’Adige al comando del Maresciallo Bertrand.
Il 13 marzo il Corpo di Osservazione iniziò il trasferimento in Germania; non giunse in tempo per partecipare alla battaglia di Lutzen, ma entrò in azione nella successiva avanzata della “Grande Armée” oltre l’Elba. Il 19 maggio il 1° Rgt, inquadrato nella Divisione Peyri, combattè a Konigswartha contro il corpo Russo di Barclay de Tolly e quello Prussiano di Yorck, tre volte superiori in forze. Il 21 maggio, alla battaglia di Bautzen, il 1° Rgt rimase in riserva. Dopo l’armistizio concluso a Plesswitz (4 giugno 1813) guinsero dall’Italia delle truppe fresche che rimpinguarono la Divisione, ora comandata dal Generale Fontanelli, decimata dai duri scontri. Con il recupero di ammalati e feriti, i presenti nell’estate del 1813 erano 7.832 unità.
Il 16 settembre il 1° Rgt fu vittorioso a Denneviwitz; durante la battaglia di Lipsia combattè molto onorevolmente distinguendosi soprattutto per la fedeltà, mentre le truppe francesi ed alleate defezionavano. L’Imperatore apprezzò molto il comportamento degli italiani e, ricevendo il Generale Fontanelli, in occasione della partenza dei superstiti per l’Italia gli disse: “I segnalati servizi resimi dagli Italiani in questa campagna mi hanno colmato di giubilo. La loro fedeltà intemerata, in mezzo alle tante seduzioni adoperate dai nostri nemici ed i perfidi esempi, la loro intrepida condotta, la costanza dimostrata in mezzo ai rovesci, mi hanno sensibilmente commosso!”.
Di li a poco il 1° Rgt venne inviato sulla Drava e successivamente sulla Sava al fine di riunirsi al resto delle truppe italiane per costituire un elemento di sbarramento alle truppe nemiche che minacciavano la Patria dalla Baviera attraverso il Tirolo; il rgt. si ritirò poi verso l’Adige per non essere preso alle spalle dagli Austriaci.
All’inizio del 1814 il 1° di Linea fu inquadrato nella Divisione Severoli per sbarrare il passaggio alle forze di Gioacchino Murat, che, in seguito al tradimento, era ormai schierato con i nemici dell’Impero.
L’8 febbraio 1814 viene combattuta sul Mincio la battaglia di Roverbella dove vennero respinti 45.000 Austriaci ma con un prezzo altissimo di vite perdute.
Il 17 aprile si combatte ancora a Reggio dove il contingente italiano respinse le truppe Napoletane e quelle Inglesi che erano sbarcate in Toscana ed alle foci del Po.
La speranza di conservare l’indipendenza dell’oramai caduto Regno d’Italia si spense definitivamente il 28 aprile 1814 quando l’avanguardia Austriaca comandata dal Generale Neipperg entrò a Milano.
(Bottone da ufficiale, bottone a fusione per soldato e placca modello 1812 conservata presso il museo di Saragozza)
Il Reggimento fu sciolto ed ufficiali e soldati manifestarono il loro dolore, l’attaccamento al Reggimento e la fierezza per avervi appartenuto, facendo fondere le Aquile, bruciando le bandiere ed ingoiandone le ceneri disciolte nella zuppa!
Così sconparve il 1° Reggimento di Fanteria di Linea, il primo che ebbe il nome di “italiano”, il primo ad avere quale insegna il tricolore bianco, rosso e verde.
Sono sempre graditi suggerimenti, integrazioni, modifiche o correzioni.
G. Centanni