La Battaglia di Scannagallo – I parte – M. Giuliani
25 Ottobre 2007La Katana – B. Normanno
25 Ottobre 2007L’araldica studia appunto gli stemmi con regole precise su come rappresentare la forma, gli ornamenti, le figure e l’uso. Lo stemma o arme, era un pezzo di stoffa (pezza) che veniva incollata sullo scudo del cavaliere e ne riportava le insegne di appartenenza, al fine di riconoscere e farsi riconoscere dagli altri contendenti in quanto, nei tornei o nelle battaglie, spesso le armature erano pressoché uguali. Prima di inoltrarsi nella spiegazione delle pezze araldiche, è fondamentale sapere che il lato destro dello scudo deve intendersi il lato sinistro di chi guarda e viceversa. Lo scudo nelle sue varie forme, una volta recante la sua pezza araldica viene suddiviso in più parti al fine di posizionare esattamente le varie insegne. Su queste pagine, quindi, leggeremo della composizione delle pezze dei loro colori e delle figure.
Composizione
Elementi fondamentali di divisione della pezza sono:
Palo: linea verticale
Fascia: linea orizzontale
Banda: linea obliqua che scende da destra a sinistra
Sbarra: linea obliqua che scende da sinistra a destra
Uno scudo può avere suddivisioni, partizioni e ripartizioni
Suddivisioni
1 cantone destro del capo
2 punto del capo
3 cantone sinistro del capo
4 punto destro del punto d’onore
5 punto d’onore
6 punto sinistro del punto d’onore
7 fianco destro
8 cuore
9 fianco sinistro
10 punto destro del bellico
11 bellico
12 punto sinistro del bellico
13 cantone destro della punta
14 punta
15 cantone sinistro della punta
Partizioni semplici (la pezza è attraversato da una sola linea)
Partito o diviso in palo: linea verticale che divide a metà, partente dal punto del capo sino alla punta;
Troncato o diviso in fascia: linea orizzontale che divide a metà, partente dal fianco destro sino al fianco sinistro;
Trinciato o diviso in banda: linea diagonale che divide a metà, partente dal cantone destro del capo sino al cantone sinistro della punta;
Tagliato o diviso in sbarra: linea diagonale che divide a metà, partente dal cantone sinistro del capo sino al cantone destro della punta;
Sinistrato o partito a sinistra: linea verticale che divide la pezza in un terzo a sinistra e due terzi a destra;
Addestrato o partito a destra: linea verticale che divide la pezza in un terzo a destra e due terzi a sinistra;
Ripartizioni o partizioni composte (la pezza è attraversato da più linee)
Interzato in palo: due linee verticali parallele dividono la pezza in tre parti uguali;
Interzato in fascia: due linee orizzontali parallele dividono la pezza in
tre parti uguali;
Interzato in banda: due linee diagonali parallele dividono la pezza in tre parti uguali, partenti dalla destra sino alla sinistra;
Interzato in sbarra: due linee diagonali parallele dividono la pezza in tre parti uguali, partenti dalla sinistra sino alla destra;
Inquartato: una linea verticale e una orizzontale centrate dividono la pezza in quattro parti uguali (palo + fascia);
Inquartato in croce di S. Andrea: due linee oblique dividono la pezza in quattro parti uguali (banda + sbarra);
Inoltre abbiamo altri tipi di partizioni, dove se non specificato diversamente la partizione è da intendersi “partita di tre”, cioè con due linee:
Fasciato: linee orizzontali dividono la pezza in sei parti uguali;
Palato: linee verticali dividono la pezza in sei parti uguali;
Bandato: linee oblique dividono la pezza in sei parti uguali, partenti da destra fino a sinistra;
Sbarrato, Scaglionato, Fusato, Losangato: linee oblique dividono la pezza in sei parti uguali, partenti da sinistra fino a destra;
Scaccato: linee orizzontali e verticali dividono la pezza in trentasei quadrati uguali (palato sovrapposto al fasciato).
COLORI
Parlare di colori in araldica è fortemente riduttivo, infatti i colori si chiamano smalti, e nella parola smalti trovano posto i colori, i metalli e le pellicce.
Colori: rosso, azzurro, nero, verde e porpora;
Metalli: per rappresentare l’oro si usa il giallo, per l’argento si usa il bianco;
Pellicce: vaio ed ermellino;
Usare gli smalti per dipingere una pezza è cosa semplice, ma per rappresentare una pezza in bianco e nero o su una scultura è ben altra cosa, allora si ricorre alla puntinatura e al tratteggio. Per cui per rappresentare il:
Rosso: tratteggio verticale;
Azzurro: tratteggio orizzontale;
Nero: tratteggi verticali e orizzontali incrociati;
Verde: tratteggio diagonale partente da destra sino a sinistra;
Porpora: tratteggio diagonale partente da sinistra sino a destra;
Oro: puntinatura fitta;
Argento: assenza di tratteggio o puntinatura;
Vaio: quattro fila di pezze d’argento a forma di campanula in campo azzurro;
Ermellino: campo bianco con macchie nere a virgola;
FIGURE
Abbiamo varie categorie in cui classificare le figure riportate sulle pezze araldiche. Quelle più usate sono le fantastiche, artificiali e naturali.
Fanno parte delle figure fantastiche, cioè derivano direttamente dalla letteratura mitologica: aquila bicipite, drago, fenice, centauro, ecc..
Fanno parte delle figure artificiali, cioè derivano direttamene dalla condizione sociale, dal mestiere o professione, proprietà, lignaggio: torre, colonna, merlo, ponte, martello, compasso, nave, cuore, ancora, spada, lancia frecce, ecc..
Fanno parte delle figure naturali, cioè derivano direttamente dai regni:
– minerali: pietre preziose, rubino, smeraldo, ecc..
– vegetali alberi: castagno, quercia, rovere, abete, ecc..
– vegetali fiori e piante: rosa, giglio, edera, alloro, ecc..
– animali: aquila, toro, leone, pavone, cavallo, cane, oca, gallo, ecc.. e possono essere raffigurati nello loro pose naturali di dormienti, rampanti, volanti, sedenti, ecc..