Pirati, III parte – A. de Lellis
22 Novembre 2008Il ponte aereo per Stalingrado – V. De Santis
24 Novembre 2008Le stoffe migliori al nostro caso sono la “pelle d’uovo” o il “batista” che si possono acquistare presso i negozi di merceria. Queste stoffe hanno la caratteristica di essere molto sottili e pertanto le più adatte al nostro scopo.
La stoffa và immersa nel tè per dargli la colorazione tipica delle vele che non è mai di un bianco candito ma, a causa dell’uso e della salsedine tende a sporcarsi e pertanto per renderle più realistiche vanno tinte (foto a sinistra: “una vela che ho realizzato per l’Albatros”). In base al colore che vogliamo dare alle vele possiamo aumentare la concentrazione di tè, utilizzare l’orzo o addirittura il mordente per il legno (conviene prima fare delle prove su di un pezzettino di stoffa per verificarne il risultato finale).
Una volta che la stoffa è asciutta si può riportare il disegno della vela sulla stoffa con una semplice matita.
Se il nostro progetto prevede le vele è sufficiente ricopiare con una matita il disegno sulla stoffa (appoggiando la stoffa sul disegno, per trasparenza si vede il disegno sottostante, nel caso in cui la vela fosse molto scura e ciò non fosse possibile si può utilizzare la carta carbone) avendo l’accortezza di riportare anche un bordino per il risvolto che spiegherò nelle fasi successive.
Se il progetto non prevede le vele, le dobbiamo disegnare noi. In questo caso fate attenzione che in genere i pennoni sprovvisti di vele vengono riportati sul progetto ammainati, pertanto occorre riportarli alla giusta altezza per poter calcolare le dimensioni della vela.
Per il disegno della vela utilizzo la carta lucida da disegno che appoggiata sul progetto mi permette di disegnare le vele in base all’alberatura del modello.
Una volta riportato il disegno della vela sulla stoffa, prepariamo una miscela di acqua e vinavil al 20/30% circa e con un pennellino andiamo a cospargere il bordo esterno della vela (la parte da tagliare).
Quando la vela è asciutta possiamo procedere al taglio lungo il bordo esterno.
Ritagliata la vela pieghiamo il risvolto lungo la linea della vela. E sufficiente piegarlo con le mani in quanto sicuramente avrà preso un po’ di colla e manterrà la sua posizione fino alla fase successiva (foto a destra: “il risvolto della vela”).
Ora si passa alla macchina da cucire. Io preferisco cucirmele da solo in quanto non è eccessivamente difficile, ma se volete vi potete far cucire le vela da moglie, mamma o fidanzata.
Per le cuciture si utilizza un filo da cucito più scuro delle vele in modo tale che risalti maggiormente il lavoro svolto.
Si inizia con il cucire il risvolto che abbiamo piegato, questa operazione è abbastanza delicata in quanto occorre seguire il bordo del risvolto a circa 1 mm dal bordo. (Il risvolto è necessario in quanto poi sul bordo và cucito il gratile e senza questo risvolto i punti di cucitura verrebbero via).
Eseguita la cucitura del risvolto si prosegue con la cucitura di tutto il resto della vela.
Terminata questa fase occorre cucire a mano il gratile tutto intorno alla vela. Utilizziamo lo stesso filo utilizzato per le cuciture a macchina. Nel fissare il gratile realizziamo negli angoli (se necessario) le bugne. Per realizzarle, si esegue un occhiello con il gratile senza tagliarlo, un paio di giri di filo per stringere la bugna e si prosegue con la cucitura (foto a sinistra: “le cuciture della vela”).
In genere, per rendere il modello meno statico, io preferisco simulare la forza del vento che gonfia la vela. Per tale operazione appendo la vela nel modo seguente:
Metto in posizione la vela lasciando che la parte centrale penda verso il basso per forza di gravità, con uno spruzzino bago la vela con una miscela di acqua e vinavil. Tale operazione và eseguita almeno 3 o 4 volte. Una volta eseguito questo trattamento la vela risulterà inamidata e manterrà la sua forma (foto a destra: “la vela in forma per simulare il gonfiore del vento”).
Se previsto dal tipo di vela è il momento di montare i terzaroli.
Con un punteruolo eseguiamo dei piccoli forellini sui punti prestabiliti (vedi Foto 1).
Utilizzando un cordoncino di sezione adeguata, eseguiamo un nodo a circa 3 cm da una estremità ed infiliamo l’altra nel foro della vela fino al nodo. Si esegue un altro nodo a contatto della vela, si lasciano i soliti 3 cm e si taglia. Si prosegue per tutti i terzaroli previsti.
Ora occorre pettinare i terzaroli in quanto risulteranno tutti dritti come chiodi o comunque orientati in varie direzioni.
Si mette un pochino di vinavil su di un piattino, con un cacciavite si prende un pò di colla e si sporcano i nodi del terzarolo su ambo i lati, si mettono in posizione (verso il basso) e si tenzono per alcuni secondi in posizione con le dite, e poi si passa al successivo (foto a sinistra: “la vela montata, particolare”).
Terminata questa fase la vela e pronta per essere montata sul nostro modello.
Sicuramente esistono altre tecniche per la realizzazione delle vele, ma questa mi sembra abbastanza facile ed alla portata di tutti.