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Come realizzare un graffito di Gary Christensen

Bene ! Ancora una volta il soggetto ”graffiti” e il loro controverso status prendono la forma di un articolo. Comunque invece di inseguire il sempre presente dibattito se siano un bene o un male, voglio qui parlare di come si possono applicare ad un modello di carrozza merci in scala 1/87 in maniera realistica.

La breve storia dei graffiti è legata alle ferrovie. Originariamente erano usati dai senza tetto che li utilizzavano per marcare la propria destinazione e far conoscere la loro presenza attraverso le molte miglia e le molte ore di viaggio sui vagoni. All’epoca della ”Grande Depressione” degli Stati Uniti non erano nulla di elaborato ma erano un semplice disegno realizzato con il gesso sopra le porte dei vagoni merci o lungo la parte inferiore del telaio. I piccoli tag di gesso erano un modo con il quali i senza tetto e i senza fissa dimora che viaggiavano sui treni in quel periodo di quel lontano passato delimitavano una area di dominio o che usavano nei loro spostamenti. Alcuni nomi, proprio perché scritti sui vagoni, divennero famosi per decenni in tutta la nazione. Ogni appassionato di ferrovie e della loro storia potrà dirvi certi nomi quali Herbie, con la sua forma di uomo con il sombrero che si riposa dormendo profondamente sotto ad una palma e che è divenuta una delle tag in gesso più conosciute. Ci sono stati altri nomi quali Bozo Texino. Big Al e molti altri. Questi nomi divennero una vista comune dai primi anni fino agli ultimi anni ’70. (Posso dirvi di avere visto di persona questi piccoli scarabocchi nei miei primi anni di passione per le ferrovie. Specialmente quella di Herbie. Restavo sempre stupito di quanti treni vedevo passare con questo particolare nome scritto non solo su un vagone ma su molti carri all’interno di un lungo manifesto)

Oggi però gli ormai storici disegni in gesso dei primi anni di viaggi in treno sono stati ricoperti e si vedono raramente. Nel nuovo decennio sono emersi degli artisti dei graffiti realizzati con le bombolette. Questa nuova era ha visto drastici cambiamenti sullo stile e nelle ragioni che si trovano dietro le realizzazioni degli artisti tradizionali. Dalla metà degli anni 1980 fino ad oggi i graffiti sono letteralmente esplosi in un ”media viaggiante” grazie ad alcuni artisti di estremo talento, veri ”Picasso delle bombolette”.

Senza entrare troppo nel dettaglio del vecchio dibattito considero i graffiti come un atto di danneggiamento e di conclamato mancato rispetto della proprietà privata e che – in termini legali – è costruita per essere tale. Comunque con la vigilanza non troppo rigida delle ferrovie queste carrozze vengono ”lavorate” da artisti veramente talentuosi. Storie personali sono state forgiate attraverso l’espressività di questi ”segni” personali. Quando verrà l’alba del giorno dell’assoluta abolizione dei graffiti diventeranno parte della storia. Quindi la mia visione personale è che alcuni sono dei capolavori indipendentemente dal fatto che ogni tag ha un significato personale.

Negli ultimi due anni ho intrapreso un viaggio per riprodurre nel weathering dei miei modelli di vagoni merci tutta la bellezza di cosa sono diventati oggi i graffiti contemporanei.

Con la storia ed il mio punto di vista trattati voglio ora spendere il resto dell’articolo a descrivere quale metodo uso per riprodurli sui miei carri merci.

Voglio iniziare parlando di quale sia il tipo di colore che preferisco. La prima cosa che voglio dire è ”LASCIATE PERDERE I PENNARELLI GEL, GENTE”. Questi pennarelli, sebbene convenienti, non sono nulla più di una veloce scorciatoia per creare una tag ! Molte tag sono state sui vagoni ferroviari per un certo tempo e molti mancano dell’aspetto ”dipinto di fresco” che potete ottenere con questi pennarelli. É questa una cosa molto importante da tenere a mente. I pennarelli gel non fanno nulla di più che dare alla tag un aspetto non realistico. Il colore di questi pennarelli è troppo vibrante. State per voler invecchiare un poco la vostra tag e sento che questo è il giusto approccio mentale da tenere prima di iniziare.

Personalmente preferisco lavorare con delle foto di vagoni che mi facciano da prototipo. Voglio che il vagone sia realistico al cento per cento così perché non devo volere una tag che sia realistica al cento per cento ? Ho visto modelli invecchiati fatti in questo modo: create un bellissimo modello con un weathering realistico e poi l’intero vagone viene rovinato applicando delle decal per le tag o peggio usando il pennarello gel, dei normali pennarelli o altri metodi rapidi sotto forma di penna … lo voglio ripetere ora ! Lasciate stare i pennarelli !

Foto 1
Foto 2
Foto 3
Foto 4

Alcuni di voi potrebbero voler disegnare i contorni della tag sul vostro modello usando una matita. Questo va bene ma vi devo avvisare che questo metodo, quando usato con gli acrilici o con qualsiasi colore a base d’acqua può far si che il piombo della matita finisca per colare all’interno della tag, specie se è a colori tenui. Preferisco fare le mie tag a mano libera. Cominciando con la prima foto in alto del modello (foto 1) voglio cercare visivamente alcune caratteristiche sul modello per usarle come guida e per lavorare in parallelo la tag da destra a sinistra. Per esempio se c’è un certo numero in un Reporting Mark (codice usato negli USA per identificare i vagoni) sul vagone che uso come prototipo e se una certa parte della tag che sto riproducendo si allinea con questo particolare numero posso essere sicuro che la mia tag è applicata in maniera corretta.

Viene poi l’applicazione del colore. Preferisco gli acrilici economici. Lo dico perché questi piccoli contenitori vengono prodotti in una pletora di colori. Sono poco costosi e facili da trovare nei negozi. In più sono solubili in acqua, permettono di sbagliare e possono essere manipolati e miscelati facilmente. Detto questo avverto quelli che vogliono fare delle tag che non inizio stendendo livelli di colore. Quello a cui i sto ora riferendo è che alcuni preferiscono prima segnare il contorno della tag e poi riempirlo completamente con il colore di fondo, per lo più il bianco. Si può anche fare così ma quello che cerco di evitare è di fare troppi strati di colore.

Nonostante sia diluito o meno ci sarà un altro strato di colore applicato sopra al bianco e questo multistrato da luogo ad un graffito non realistico e dall’aspetto grumoso. Preferisco miscelare i miei colori sulla tavolozza prima di applicare il colore di fondo. Per esempio se il colore di un tag è generalmente ”schiuma di mare verde” cerco tra i miei colori un colore iniziale da cui partire e ne metto poche gocce sulla tavolozza. Quindi afferro un altro colore da miscelare al verde iniziale. Quindi aggiungo colore fino a quando il colore corretto non comincia ad emergere. Una nota veloce: non usate mai un colore decisamente opaco direttamente dal barattolo … tende a darvi una tag opaca e non realistica. Prendete il nero per esempio è troppo forte non uso mai il ”solo nero”. Non ha l’aspetto giusto. Secondo me da alla tag un aspetto fumettistico. Miscelo sempre un poco di Charcoal Grey al nero per ammorbidirlo e abbassarne il tono. Usate i colori miscelati per la tag principale e quindi niente bianco e colori pieni possono essere usati per sottili ombreggiature e per il contorno della tag.

Una volta che la prima tag è stata aggiunta al vagone lo fisso sempre con una spruzzata di Dull Cote. Poi posso partire con i dettagli della tag dopo che il Dull Cote si è asciugato. Mi riferisco qui alle ombre di colore diverso oppure ai bordi o ai piccoli scarabocchi. Per ottenere l’aspetto creato dalle bombolette sui bordi o sugli scarabocchi aggiungete solo acqua al colore che state usando per creare un diluitissimo lavaggio con la vernice. Con questo si può creare una piccola pozza sulla tavolozza e quindi preso con un piccolo pennello con setole lunghe. Uso sempre un pennello morbido sulla mia tag per non lasciare segni del pennello. Mi sforzo di dare un aspetto dipinto con la bomboletta. Uso anche dei microlavaggi attorno ai contorni e agli scarabocchi per applicare una minuscola quantità di lavaggio diluito attorno all’area della linea solida della mia tag e lo pennello intorno e all’esterno dalla linea solida principale. Questo vi permetterà di avere un aspetto ”sovra-spruzzato” comune a molte bombolette spray. Siate sicuri di passare di nuovo il Dull Cote dopo che si è asciugato in modo da preservare il micro lavoro fatto. Per questi primi micro scarabocchi e per i dettagli uso il più sottile e piccolo pennello del mio arsenale e prenderò il pennello con le setole più morbide e lo renderò più appuntito bagnando le setole con la saliva. So, anche se suona strano, che funziona per ottenere linee ultra sottili e bordi di assoluta precisione. Credeteci o no sono questi piccoli dettagli che rendono viva la tag e la portano all’interno del realismo delle controparti reali. Infatti questi piccoli scarabocchi, questo lavoro di contorni, queste gocce di ombreggiatura e colori fusi sono la vera assenza di una tag realistica.

Con la tag ormai quasi completata è il momento di un passo finale che assicurerà un aspetto realistico al graffito. Questa ultima tecnica richiede un piccolo ulteriore sforzo. Metto una piccola goccia di Charcoal Grey sulla tavolozza ancora una volta e prendo un pennello largo, piuttosto che quello sottile dei dettagli che ho usato prima per le linee sottili. Ne prendo una discreta quantità di acqua che aggiungoal Charcoal Grey acrilico. Dopo di che prendo un poco (pochissima) di questa miscela di Charcoal Grey con il pennello e la passo sull’intera tag una volta con il pennello. Questo sporca di poco il graffito e aiuta a fonderlo con il resto del vagone evitando di farlo sembrare come se fosse stato dipinto di fresco. Inoltre gli conferisce un aspetto di sporco da traffico. Assicuratevi di fare questo passo finale solo dopo avere sigillato il graffito con il Dull Cote.

Creare dei graffiti dall’aspetto realistico sui nostri modelli può essere divertente e costituire una sfida. Il risultato sarà un arricchimento del nostro modello e le creazioni di fantasia sui vagoni merci vanno fatte con attenzione, con i materiali giusti e con la precisione. Posso solo suggerirvi i metodi che io stesso uso. Solo ricordatevi che il modello è vostro e che potete fare ciò che volete e che l’arte è la libertà di esprimersi in qualsiasi modo si vuole. Queste procedure e tecniche sopra indicate che ho condiviso non vanno prese per verità rivelata ma piuttosto come strumenti utili per realizzare un graffito che abbia l’aspetto più vero della realtà. Vi sarò grato di altre condivisioni di tecniche e avvisi fatti di persona. Contattatemi per mezzo dei canali presenti nella zona contatti del sito theweateringshop.com

Fonte: L’articolo originale è alla pagina http://theweatheringshop.com/articleg.html del sito http://theweatheringshop.com/home.html. Le foto sono di proprietà dell’autore. Si ringrazia per l’autorizzazione alla traduzione.